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Un progetto per il recupero e la valorizzazione
Per molti secoli della Via Annia si sono perse le tracce: il suo percorso è stato infatti per buona parte obliterato dagli eventi naturali. Ciò è stato reso possibile anche per ragioni legate alla sua tecnica di costruzione: l'Annia era infatti per lo più una via terrena e a tratti glareata, ovvero costituita, nei lunghi tratti extraurbani, da terra battuta e da ghiaie pressate. La ben più resistente pavimentazione in basoli - da cui la definizione di via silice strata - era riservata solo alle parti interne ai centri urbani e questo ha fatto sì che ne siano giunti fino a noi resti poco evidenti.
Nei secoli la Via Annia è così divenuta un "non luogo", noto agli specialisti del settore ma pressoché sconosciuto a tutti gli altri, inclusi coloro che abitano nei territori da essa attraversati.
Un progetto di recupero e valorizzazione, che ha visto operare in sinergia Soprintendenze, Università ed Enti di governo territoriale, ha fatto sì che oggi della Via Annia si conosca molto di più: scavi archeologici, indagini geomorfologiche e fotografie aeree ne hanno incrementato la conoscenza scientifica; allestimenti museali, cartellonistica territoriale, guide turistiche, e depliantistica l'hanno avvicinata al grande pubblico.
La Via Annia e il suo tracciato
(Concept progettuale e realizzazione grafica: Massarente Architettura srl).
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